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"New Orleans" |
Fotografo: Giuseppe Masci |
Per gli Yankees è una vecchia città di confine che sonnecchia in una calda ed oscura ambiguità, da affrontare con circospezione; “the least American city in America”.
Lo si può capire anche osservando i turisti, quasi tutti Americani, che si aggirano per la città con un abbigliamento ed una espressione molto più adatti ad un Jurassic Park che ad una città U.S.A. di circa 500.000 abitanti.
In effetti, sopratutto se raffrontata agli standards nordamericani, è una città particolarmente diversa ed intensa, ove è palpabile la presenza di forti culture del passato |
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Le strade più interessanti del Vieux Carrè sono a sud di Bourbon Street,che è la più rinomata ma ormai, in buona parte, afflitta da attrazioni turistiche banali, decadenti e da una igiene complessiva discutibile.Molto belle le altre, con le loro splendide architetture in stile ottocento francese, le tipiche balconate in ferro battuto ed i piccoli cottages creoli (sono chiamati “creoli” i discendenti di razza bianca dei coloni francesi). In queste strade troverete i locali più noti, i ristoranti più prestigiosi ed i negozi di vario genere più interessanti. Da non perdere, ad esempio, in Royal Street il negozio degli autografi di personaggi famosi; c’è di tutto, dalla chitarra firmata dei Santana alle lettere firmate di Hitler; i prezzi, ovviamente, sono da collezionisti.
Tanti i negozi d’arte nel quartiere e sicuramente da visitare gli splendidi negozietti con merce da mercato delle pulci di alto livello, nella estremità est di Decatur Street.
A sud del quartiere sorge la bella cattedrale di St.Louis terminata nel 1851 sui resti di due precedenti cattedrali distrutte , rispettivamente, da un incendio e da un uragano . L’antistante Jackson Square, oltre ad essere il luogo di fondazione della città, è il ritrovo di personaggi particolari quali pittori di strada, suonatori di bicchieri ed esperti di arti occulte.
Molto noto il vicino mercato francese; è un classico mercatino di frutta ed altri alimenti che nella zona finale si trasforma in mercato di generi “turistici”vari. Più interessanti i negozietti sotto il vicino porticato, fra i quali la pasticceria che vende il dolce tipico “Le Praline”, un tripudio di calorie.
Al tramonto è bello recarsi a passeggiare sulle vicine sponde del Mississippi, con i tipici battelli che rientrano in porto a depositare gli ultimi turisti, mentre i musicisti di strada si esibiscono nei pezzi più romantici .Sulla sponda opposta del fiume si snoda il vialetto dedicato ai fondatori dello stile Jazz New Orleans; il percorso inizia con una statua di Louis Armstrong e prosegue in una successione di lampioncini in stile, ognuno dei quali dedicato ad un musicista famoso.
Ma le zone interessanti di questa città non si limitano al rinomato Vieux Carrè. Sicuramente è da visitare il Garden District, zona residenziale realizzata dagli Anglo Americani dopo l’acquisto della Louisiana,agli inizi dell’ottocento.La reciproca antipatia verso i Franco Americani li spinse a questa opera che doveva rappresentare l’alternativa Yankee al Vieux Carrè.La maggior parte delle ville che compongono il quartiere sono in splendido stile europeo con alcuni richiami all’architettura classica.
Anche la zona moderna ad ovest del centro,lungo il fiume, è interessante.Offre un ritorno all’attualità con i suoi eleganti centri commerciali, un enorme casinò, il rinomato acquario e l’Imax Theatre in ardito stile architettonico.
Molti i parchi attrezzati che circondano la città .Alcuni derivano da antiche piantagioni di canna da zucchero ed offrono un momento di relax in una lussureggiante vegetazione ove troneggiano i contorti e secolari alberi Oaks.
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Il New Orleans Jazz
I cultori della storia della musica rifiutano il concetto di collegare le origini di uno stile musicale ad un qualsiasi luogo.E’ indubbio, tuttavia, che i padri del Jazz(Morton,Oliver,Armstrong,Bechet) abbiano vissuto qui la loro infanzia musicale, elaborando quello stile che aveva le radici nei due più importanti gruppi etnico-culturali del territorio: i creoli bianchi ed i neri di origine africana.
Ognuna di queste comunità aveva portato in New Orleans le proprie tradizioni musicali; i melodrammi e la musica per il ballo in stile europeo dei creoli, le musiche e le danze africane dei neri.Con il trascorrere del tempo questi due stili si influenzarono dando origine ad una modalità musicale dove la ritmica di origine africana era addolcita dalla melodia europea. Inoltre,al termine della guerra civile, si diffuse l’adozione degli strumenti a fiato e del vezzo di suonarli “ad orecchio”, preferendo l’improvvisazione allo schema rigido degli spartiti musicali: stava nascendo il Jazz .
Oggi il Jazz è ancora un elemento essenziale nella vita di New Orleans; non c’è festa, parata, funerale, manifestazione politica, festival, ricorrenza che non sia accompagnata da una esibizione musicale.La musica è nell’aria di questa città.
Ma è bene approfittare di tale abbondanza per fare una selezione qualitativa. Le stesse istituzioni musicali della città dedicano un grosso impegno al mantenimento dello stile tradizionale, cercando di combattere la diffusione di quei gruppetti musicali di bassa qualità con esclusive finalità di lucro.
Ad esempio i “Rangers del New Orleans Jazz Heritage” che hanno sede in Decatur Street, nei pressi del mercato francese, tengono delle riunioni gratuite pomeridiane, dedicate ai turisti, durante le quali vengono forniti cenni storici sul Jazz, indicazione dei locali con i migliori complessi, documentazione di supporto e, per terminare, una breve ma pregevole esibizione musicale. C’è anche da apprezzare l’abbigliamento inconsueto degli intrattenitori, sono vestiti da rangers.
Il tempio della tradizione Jazz è il “Preservation Hall” in St. Peter Street. Ci sono i migliori musicisti della città, eletti a tutori del vero Jazz stile New Orleans.. Le loro esecuzioni,molto affollate,si tengono ogni ora dalle venti alle ventiquattro.Il locale è incredibilmente piccolo, vecchio, polveroso ed affascinante.
Anche al Palm Court Jazz Cafe, in Decatur Street, si può ascoltare della buona musica .L’ ambiente è certamente meno affascinante ma ,in compenso, offre la possibilità di star tranquillamente seduti ad un tavolo bevendo qualcosa.
Quella che invece può essere definita una “opportunità perduta” è l’esibizione serale di modern jazz al Ritz-Carlton in Canal Street. Ambiente elegante, ottima cucina, prezzi ragionevoli e potrebbe anche esserci della buona musica se questa non fosse coperta dal chiasso della clientela, in prevalenza femminile, evidentemente tutt’altro che appassionata di jazz.
Meno chiassoso, nonostante si tratti di un locale all’aperto in Decatur Street nei pressi del mercato francese, è il Bistrò che offre le esibizioni di un buon complesso jazz, durante tutta la giornata.
Sicuramente di qualità molto inferiore alla notorietà, è quel complessino che si esibisce ogni sera alle 17 di fronte alla cattedrale, fra quella moltitudine di strani personaggi che frequentano il posto.
Sono quattro giovanotti che” tentano” di suonare per raccattare un po’ di dollari dai turisti Se a quell’ora avete altro da fare non è certo un problema.
Ma la musica di New Orleans non è solo musica jazz, è anche Blues, R&B & Soul, moderna musica da discoteca negli affollati locali di Bourbon Street e l’affascinante musica Cajun, che è il secondo importante filone dello stile musicale del luogo. Nasce dalle canzoni medievali francesi con le quali i coloni cercavano di allietare la solitudine nelle paludi. Con il passare del tempo si è arricchita dei ritmi della musica africana, mantenendo però la radice melodica e la povertà degli strumenti utilizzati; qualche strumento a corda e, per i ritmi, oggetti di uso domestico come il celebre “frottier”,la tavoletta ondulata per il bucato.
Dalla musica Cajun derivano la musica Zydeco,che si arricchisce della fisarmonica e si avvicina maggiormente alla Soul Music, e la musica Swamp Pop che aggiunge i sassofoni e l’influenza di artisti americani degli anni ’60 quali Elvis Presley e Littlr Richard.
Oltre che nei molti locali con cucina caratteristica, potete godervi la romantica musica Cajun (e le sue varianti) nei fine settimana nelle strade del Vieux Carrè, da complessini di notevole bravura che,fra l’altro, sembrano appena arrivati dalle paludi.
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La New Orleans Oscura.
Sembra impossibile che una città cosi solare e musicale possa essere al contempo oscura e misteriosa. Eppure è assolutamente vero.
Riti magici,religioni ancestrali,occultismo,storie e luoghi di fantasmi e vampiri sono una parte significativa della tradizione locale.Una passeggiata notturna nelle strade del Vieux Carrè vi darà una strana sensazione di tuffo nel passato e nel mistero; certamente contribuiscono il sistema di illuminazione a lampioncini, le tipiche architetture, la quasi totale assenza di passanti (i turisti sono sempre impegnati in Bourbon Street)e ciò che avete letto sull’argomento, ma la sensazione è reale ed affascinante. Il business del turismo ha, ovviamente, strumentalizzato tale realtà, banalizzandola. C’è una abbondante offerta di “ tours dell’occulto” che prevedono visite guidate ai cimiteri , ai luoghi che “dicono” infestati di fantasmi, alle presunte case dei vampiri, il tutto condito da dotte spiegazioni di sedicenti esperti. Non mancano negozietti che vendono orpelli e pozioni magiche, magliette con raffigurate le tombe più famose, scheletri in plastica di tutte le misure e così via.
Un po’ più “ tecnico” e curato è il New Orleans Historic Voodoo Museum in Dumaine Street, anche se il nome della bionda curatrice “Bloody Mary” che compare su tutti i cataloghi, lascia perplessi.
Il perché di questa caratteristica di New Orleans viene generalmente attribuito alle religioni ancestrali arrivate con gli schiavi africani ed al Voodoo arrivato con i profughi di Haiti ove, proprio le sette Voodoo avevano guidato la ribellione degli schiavi e le lotte per l’indipendenza della fine del diciottesimo secolo.
Ma si può ritenere che anche i coloni francesi, arrivati con il loro pesante fardello religioso e morale fatto di Controriforma, di Eresie, di stragi degli Ugonotti, di Inquisizione, di roghi e di ghigliottina, abbiano contribuito abbondantemente all’appesantimento del contesto spirituale del luogo.
L’antica pratica africana, fatta di semplici rituali quali le danze e sacrifici di polli, finalizzati ad ingraziarsi lo spirito dei defunti, entrata in contatto con la religione cattolica, si è abbondantemente deviata e complicata. Ha adottato alcuni santi cattolici e parte del rituale religioso, dando origine alla ambigua ed oscura pratica Voodoo che caratterizza non solo New Orleans e dintorni ma anche tutte quelle zone del centro e sud america ove si sono verificati analoghi accostamenti etnico-religiosi.
In Louisiana, ed in particolare a New Orleans, grazie alla relativa libertà della popolazione di colore ed ai pochi diritti civili concessi agli schiavi, questa pratica, nel corso del diciannovesimo secolo, ha assunto una dimensione ed una importanza sociale inconsueta. E’ tuttora onorata la memoria di importanti sacerdoti Voodoo dell’epoca quali l’avventuroso Doctor John e la celebre Marie Caveau, considerata la “Papessa” del Voodoo.
Oggi l’evoluzione economico-sociale e dei conseguenti stili di vita, sta facendo lentamente sbiadire questi fenomeni. Il Voodoo sembra più un’attrazione turistica che una pratica realmente sentita e seguita da larghi strati di popolazione.
Sono rari i luoghi “autentici”, fra questi può essere interessante (ma non facile) visitare il Voodoo Spiritual Temple in Rampant Street. Qui, in locali ricavati da una lavanderia ed arredati di simboli e suppellettili suggestive, se siete fortunati verrete accolti dalla sacerdotessa Miriam. E’ una simpatica donna di colore di mezza età che, con i capelli ispidi rivolti verso l’alto e con lo sguardo spiritato, cercherà di convincervi, in un poco comprensibile ibrido di inglese e creolo, che il Voodoo è una cosa seria.
Cajuns
Sono il più importante elemento distintivo che rende questa regione unica, profondamente diversa dalle altre aree della Louisiana e dell’america del sud.
Il termine Cajun, identifica persone, comunità, luoghi, oggetti, cibi , musica, tradizioni e quant’altro sia legato alla comunità di origine francese che agli inizi del diciottesimo secolo si insediò nelle zone paludose ad ovest di New Orleans .
Provenivano dall’Acadia (Cajun è appunto una crasi deformata del termine Acadia, oggi Nuova Scozia), inizialmente al seguito degli esploratori-conquistatori francesi e successivamente come profughi, quando l’Acadia divenne territorio Inglese.
Una parte minore di questi cercò fortuna nel vasto territorio delle piantagioni di canna da zucchero,
tutti gli altri ebbero la forza di restare nelle malariche zone paludose, dedicandosi alla pesca ed alla cattura di alligatori ed altri rettili che infestano l’area.
Costruirono le loro case su palafitte e diedero origine ad una comunità di persone particolarmente forti e tenaci che hanno conservato intatte le loro caratteristiche e le loro tradizioni attraverso i secoli.
Lafayette, a circa 200 chilometri ad ovest di New Orleans, è considerata la capitale del territorio Cajun. Nella città troverete musei , centri culturali, tour organizzati e, a metà settembre, l’ Acadiens Festival con i colori, i sapori e la musica Cajun.
Giuseppe Masci
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