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work > 13/04/04 utente: non registrato

"Il carnevale di Venezia"
Fotografo: Daniela Comi
Venezia e il carnevale. Il carnevale di Venezia è un’appuntamento internazionale che si rinnova di anno in anno attraverso la partecipazione di centinaia di migliaia di persone che invadono calle,campi,piazze e palazzi. Il suo successo è antico;la sua atmosfera ha ispirato pensieri ad autori ed artisti di tutto il mondo. Saltimbanchi,giullari,buffoni,mangiafuoco e cantastorie erano, secondo alcuni, gli eredi naturali degli attori e dei mimi della tradizione classica latina quindi,degni di ogni rispetto e ammirazione. Venezia è la città dove operarono le prime compagnie della commedia dell’arte ,dove in qualche modo nacque il mestiere dell’attore professionista e dove gli artisti di strada trovano un palcoscenico libero e naturale. Abituale consuetudine del carnevale veneziano del diciottesimo secolo era il passeggio delle maschere in Piazza S.Marco dove si soleva soffermarsi a conversare soprattutto nei caffè che, con i loro tavolini all’aperto, costituiscono ancora oggi luogo d’incontro privilegiato. La festa che sigillava il carnevale era allora come ora il martedì grasso. Riunitesi in Piazza S.Marco tutte le maschere,fra canti e suoni ,ballavano fino a tarda ora e al suono di mezzanotte del “ campanon” ,tutti si toglievano la maschera e intonavano in coro “e va e va e va” cioè “se ne và se ne và se ne và “.

















E’il simbolo del carnevale,la sua stessa essenza,la maschera e il travestimento hanno però un’origine che esula dai festeggiamenti. In una Venezia la cui vita sociale era pesantemente e rigidamente condizionata dall’appartenenza a ceti e classi,la maschera,dava la possibilità di nascondere la propia identità,di confondersi,di mescolarsi.Questo fatto unito al grande momento di successo del carnevale e all’occasione ancora più speciale per usare la maschera,fece si che a Venezia si sviluppasse una vera e propia professione:quella del fabbricatore di maschere“il mascarero”di cui si hanno notizie sin dal 1436. La maschera che più rappresenta la città è “la bauta”che i veneziani usavano come costume egualitario.Indossavano questa maschera per diventare delle persone anonime che potevano disperdersi per la città e frequentare degli ambienti che generalmente non erano del loro ceto e poter confondersi e mescolarsi fra di loro.
Aveva delle caratteristiche che permetteva loro di bere e mangiare senza mai doversi togliere la maschera. Piazza S.Marco è sempre stata ed è tuttora il cuore del carnevale di Venezia. Durante il carnevale non mancano le splendide feste da ballo private e pubbliche allestite nei più bei palazzi della città,alcune davvero sfarzose frequentate da ospiti molto speciali. Dunque si dia inizio alle danze……..


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