Ho raccolto informazioni qua e la ma sono confuso e quindi mi rivolgo alla vs sapienza:
si vocifera che, rispetto alla pellicola, il sensore prediliga che i raggi luminosi arrivino con una certa angolatura, possibilmente prossima alla perpendicolarità.
Quindi pare che i cosiddetti obbiettivi nati per essere ottimizzati per il digitale abbiano, tra le altre cose, questa caratteristica (in particolar modo ho sentito questo in relazione agli obbiettivi Olympus).
A questo punto chiedo il vs dibattito.
Potrebbe essere possibile che i miei famigerati Canon serie L possano avere una resa non ottimale in digitale ??
Magari addirittura superati da obbiettivi acquistabili con poche centinaia di Euro ??
Ringrazio anticipatamente chi vorrà illuminarmi in merito.
Grazie, Pierluigi.

Premessa: gli obiettivi da poche centinaia di € ciofeche erano 20 anni fa e ciofeche restano ora.
Detto questo, stai parlando della cosiddetta "progettazione telecentrica" che prevede, con i sensori APS-C, degli schemi ottici i cui raggi arrivino perpendicolari al sensore. Questa ottimizzazione serve veramente solo con i sensori APS-C, per farli rendere al meglio. Comunque, i tuoi famigerati Canon serie L sono quanto di meglio ci sia, otticamente e meccanicamente, in giro e funzionano egregiamente anche in digitale. Pensi proprio che se non fossero ottimi anche con i sensori, la Canon produrrebbe ben due DSLR Full Frame? Del resto, in casa Canon le ottiche specifiche per i sensori APS-C, quelle marcate EF-S, sono solo di classe amatoriale.
Nella fotografia digitale professionale, i serie L non li tocca nessuno (e vorrei vedere, con la loro resa strepitosa...) né con i sensori APS-C (EOS 30D e EOS 1 D Mk II), né con i sensori Full Frame (EOS D5 e EOS 1 Ds Mk II). Quindi vai tranquillo e tieniti stretti stretti i tuoi "famigerati" serie L.
Ciao
Vincenzo

Ti ringrazio Vincenzo per il tuo intervento come solito puntuale e molto esauriente.
Sai, come ho riferito più volte, da poco sono entrato nel 'magico' mondo del digitale con una EOS300D e ho ancora tutto da imparare.
Sono sincero nel dire che comunque i miei scatti in digitale con i miei obbiettivi non mi soddisfano, mentre invece mi capita di vedere sul sito immagini fantastiche (anche come nitidezza apparente) scattate con semplici compatte.
Molto probabilmente è il fotografo da cambiare .... ;)).
Scherzi a parte, sto studiando per cercare di capire per ogni immagine dove è arrivata l'abilità del fotografo, cosa invece è dovuto al materiale utilizzato e, novità per il digitale, quanto invece è merito della fase di post-produzione.
Grazie ancora, Pierluigi.

Il fotografo è sempre l'unico elemento del sistema ad essere sicuro, perché in grado di contare su un elemento che mancherà sempre anche nell'apparecchio più sofisticato: il cervello.
Detto questo, devi sapere che per costituzione i sensori digitali, quando sono usati con le impostazioni di default, producono immagini caratterizzate da una certa morbidezza. A questo punto, il sistema è uno solo: usare lo sharpening. Tutte le DSLR che si rispettino permettono di intervenire sullo sharpening (nitidezza) e sul contrasto in diversi gradi di livello. Prova, servendoti del libretto d'istruzioni, ad impostare i vari parametri e scegli la combinazione tra i due valori che ti soddisfa maggiormente. Sappi, comunque, che poco sharpening non si nota, mentre troppo sharpening provoca l'effetto opposto: degrada la qualità dell'immagine.
Un altro modo, molto più flessibile, è quello di gestire i files RAW in post produzione, variando i livelli di sharpening e contrasto con i programmi di fotoritocco (per esempio Photoshop, ma ce ne sono molti altri). Questo viene a significare che la fotografia digitale non si esaurisce al momento dello scatto, ma richiede un lavoro di post produzione al PC, necessario per trarre il meglio dai propri strumenti. Ti consiglio di dotarti di un buon manuale, al riguardo.
Ciao e alla prossima
Vincenzo