ciao gianluca
sono contento della tua risposta che mi fa capire il tuo reale interesse per la fotografia.mi fa particolarmente piacere della tua tempestività nel rispondermi.
questa situazione è il classico prodotto di una incon
sapevole mal interpretazione delle cose perchè è molto facile leggere una cosa e recepirne un'altra, questo capita molto spesso anche a me.
quando ho visto la tua foto ho avuto la netta sensazione di un pensiero cupo e schivo dove il messaggio personale, il tuo, doveva quasi non essere letto o tradotto e la mia chiave di lettura è stata quella di disappunto, di un forte contrasto tra la scelta di restare nella luce o nel buio.
per me la fotografia è un pò come scrivere un libro e credo anche per te ma è difficile inglobare un pensiero così complesso in una piccola inmmagine.
nella mia vita fotografica ho capito una cosa e cioè che il messaggio debba arrivare il più nitido e diretto possibile perchè l'incertezza nella lettura può facilmente distorcere il pensiero dell'artista.
la freddezza di cui tu parlavi nella foto dei fiori e della montagna è vera ma è una freddezza umana è la voglia di godere della spontaneità naturale che noi come uomini abbiamo molto spesso deciso di rinunciare.
il dettaglio ,la luce e i colori per me sono l'esaltazione di quel mondo che per anni non ho potuto vivere e godere in quanto dipendente di una realtà amara e buia, la mia infanzia.
il mio pensiero,tradotto in foto, deve essere di facile lettura altrimenti rischio di essere frainteso ma mi accorgo, per quanti sforzi io faccia che molto spesso è impossibile allora tento di trovare in altre persone quel contatto verbale al fine di trovare il giusto eqiulibrio tra me e la fotografia.
il primo approcio sicuramente è nella critica o discussione della foto quanto tale per poi riuscire ad arrivare a discutere del più profondo messaggio.
se io mi limitavo a dirti che bella foto tu non mi avresti mai detto il tuo stato d'animo e il pensiero che ti ha portato ad eseguirla.
Questo è quello che voglio perchè questo è costruttivo.
però io penso perchè limitare, rattrappire, scolorire fino quasi a rendere incomprensibile quell'immagine che tanto dovrà parlare di noi stessi?
perhè non scegliere la totale lettura dell'immagine fino ai minimi dettagli, alle minime sfumature obbligando il visitatore a leggere la foto millimetro per millimetro, costringendolo in un viaggio involontario nel nostro io?
avrei il piacere di poter vedere altri tuoi lavori,diversi,giusto per aprezzarti di più.
alla prossima
ciao fabio