svadas
Salvatore Svadas - Torino (TO)
Salvatore Svadas nasce a Torino il 28 novembre 1968. Sin da giovanissimo inizia ad esprimere con la fotografia e con altre tecniche artistiche se stesso e la sua visione del mondo e delle cose. Nel 1988, appena ventenne, dopo aver concluso il liceo artistico ed aver seguito esperienze di illuminotecnica, comincia a realizzare opere che mescolano fotografia, pittura e manipolazione digitale delle immagini .
Elementi rappresentativi apparentemente slegati tra loro si fondono in maniera perfetta ma quasi impercettibile in alcune suo opere. L’uso libero di queste tecniche utilizzate indistintamente in una sorta di fusione gli servirà come atto di sperimentazione per poi delineare ed esaltare la sua attitudine artistica più spiccata: infatti durante alcune iniziali collaborazioni presso lo studio fotografico Corbetta di Milano e la rivista MODA-STILL LIFE si chiarisce in lui l’istinto per la fotografia come mezzo principale di espressione visiva.
Esegue ritratti a persone comuni e celebrities, still life, reportage in giro per il mondo, sperimentando su se stesso e sugli altri.
Nel 2001 realizza quello che si può definire la sintesi del suo essere e dove sono presenti ambiguità, modernità, ammiccamento, trasgressione, showbiz, dove il doppio si fa uno: la cover per il cd dell'artista inglese BOY GEORGE utilizzata per l'album THE UNRECOUPABLE ONE MAN BANDIT.
Un primo book è “Ritratti & Reportage” dove raccoglie lavori eseguiti tra il 1994 e quest’anno.
Fulminante per lui sarà il workshop con Andreas H.Bitesnich, uno degli artisti a cui si è ispirato da sempre, insieme ad altre icone del suo immaginario come Herb Ritts, Bruce Weber, David Lachapelle e, non ultimo, Robert Mapplethorpe. Sono proprio le parole di Bitesnich a rappresentare per lui un vero e proprio incoraggiamento a non mollare, insieme ad un apprezzamento per la sua tecnica particolarissima.
Vada propone fotografia, elaborazione grafica, immagini con ausilio di strumenti digitali, pittura manuale, patchwork e collage fotografici in una cifra artistica non elementare e mai improvvisata.
Sono presenti sono in lui infatti i richiami ispiratori di artisti del calibro di Warhol, Haring, Basquiat e Clemente, da lui studiati ma soprattutto amati fino ad assorbirne lo spirito.
Vada indaga nelle sue opere il riflesso del suo affanno e lo esaspera nel caleidoscopio del colore o nella brumosità del bianco e nero.
Afferra ciò che intuisce essergli davanti per non lasciarsi anticipare ma anticipare egli stesso le novità del pensiero, tenta di decifrare l’indecifrabile con la poesia e placare nell’amore dell’immagine perfetta ciò che può essere turbamento.
Svadas Salvatore
Testo S.Maruffi