..uno dei più bei giochi dell'infanzia per me era cogliere volti e figure nelle piastrelle dalla fantasia astratta a casa di mia nonna..e scorgere un viso tra le asperità delle rocce è un gioco ugualmente bello.
..magari è stato Oceano a pietrificare quel mortale che aveva osato sfidarlo..per questo continuerà eternamente a rivolgere il suo urlo verso le onde...

.....pero' io adoro le storie con il lieto fine e quindi .... un bel giorno il grido si tramuta in canto ed il canto in preghiera ... la dolcezza di tale melodia, trasposrtata dalla brezza marina sino alle orecchie di Oceano, riesce a commuoverlo e mosso da una profonda compassione, decide di liberare il giovane ....

Adesso mi sento molto meglio !

Un abbraccio cara Monica

..si,ma quel giovane,graziato da Oceano e tornato in carne e ossa fra i mortali, non fu più lo stesso..non svanì mai dentro di lui una fame di mare, inestinguibile, insistente..fame della sua bellezza,della gentilezza che in poco sa farsi anche impeto..insomma, per sempre rimase succube della malia delle onde e del mistero di Oceano..quel ragazzo è idealmente il giovane di "mille pennzieri 'ncoppa 'rena"..ma lo siamo anche tutti noi che ci portiamo ovunque il "Mare dentro"!

:)Ciao,Marcello

pure a me piace molto, ho letto che qualcuno parlava del non originale, ma l'inquadratura è ottima, l'esposizione roccia cielo è buona, l'idea c'è quindi originale o non originale per me è una bella foto! complimenti