salve a tutti gente,la domanda come da oggetto è la seguente: riguardo l'utilizzo del photoshop! oltrre alla funzione dei contrasti che ritengo ancora lecita per ottenere qualità (di contrasti) simili alla pellicola che ne pensate dell'utilizzo del photoshop?? parliamoci chiaro, oreamai tutti possono ottenere fotografie eccellenti, non solo grazie all'utilizzo della dfigitale che fortunatamente ha reso l'hobby della fotografia accessibile a tutti, ma con Photoshop tutti ritoccano, controllano la luminosità, i colori ecc fino ad ottenere foto di alta qualità! non pensate che così sta venendo meno proprio l'arte tecnica della fotografia? non c'è bisogno di chisSA che conoscenze per ottenere buoni immagini! La mia non vuole essere una critica, ma solo un punto di riflessione, di confronto per capire meglio..Mi capita spesso di vedere che foto fatte da studi fotografici di giovani, magari aperti solo da qualche mese sono uguali se non migliori (perchè ritoccate al ps) a quelle di fotografi professionisti da + di 20 anni!! sinceramente sono un pò confuso e vorrei sapere voi che ne pensate!!

Se con eccellenza si intende “lavoro fatto a regola d’ arte” e che risponde a degli standard tecnici è un conto, se invece si intende il “valore artistico” di una foto allora le cose cambiano un bel po’.
So benissimo che è una banalità ma secondo me è qui che nasce la questione.
Con PS è piuttosto facile ottenere risultati capaci di impressionare ma questa facilità porta a mio avviso a creare di frequente immagini che ricalcano lo stile della pubblicità proprio perchè la pubblicità con il suo peculiare “linguaggio fotografico” ci colpisce ogni giorno ed è difficile non rimanerne influenzati.
Impatto visivo, saturazione dei colori, nitidezza secondo me non sono fattori che di per sé fanno la qualità di una immagine. In una foto che serve per vendere qualcuno o qualcosa (e intendo vendere nel senso più ampio del termine) questi parametri saranno spesso portati all’ estremo proprio allo scopo di colpire chi guarda: in quel caso l’immagine deve assolvere ad una funzione e con PS è relativamente più semplice raggiungere questo risultato.
Se però vogliamo che una immagine “comunichi arte” oltre a rispondere , che sia “bella” oltre che “buona” (intendendo per buono il rispetto di canoni tecnico-estetici funzionali) beh...credo che in quel caso PS possa far poco.
La fotografia come arte è una qustione di linguaggio e non di tecnica e il linguaggio si padroneggia soltanto con la cultura, in questo caso la “cultura dell’ immagine”
Secondo me è proprio la cultura dell’ immagine quello che al momento manca con le conseguenze che questo comporta Naturalmente io mi metto tra gli “ignoranti” ;-)
Cavoli...mi è venuto il mal di testa e spero di non averlo fatto venire anche a voi.
Prevedo che su questo argomento ci sarà un bel po’ da discutere…
Ciao!

Premetto che quello che stai accennando è un argomento molto discusso su varie riviste di fotografia digitale e non è possbile ne ora ne in futuro dare un punto di vista oggettivo.
Dunque la mia idea è questa: Calcolando che faccio fotomontaggi dall'età di 12 anni con risultati sempre più realistici (credo di essere in grado con una tua foto di posizionarti in una qualsiasi parte del mondo), è ovvio che per me l'utilizzo di programmi di grafica professionale sono il pane quotidiano.
Sicuramente lavorando esclusivamente in digitale l'utilizzo di uesti programmi è quasi un must: un po' per compensare le imperfezioni della macchina e un po' per compensare le imperfezioni nostre.
Un dato di fatto è che finchè si lavora con luminosità e contrasto, ruotazione e ritaglio tutto è lecito, ma quando si iniza a mettere le mani anche sulle scale di colori, correzioni digitali avanzate quali eliminazioni di oggetti e persone non voluti, clonazione di porzioni fotografiche, ecc... beh, stiamo parlando di modifiche che vanno dichiarate e di foto che non vanno presentate a gare e concorsi.
Comunque un buon fotomontaggio o l'aggiustamento di fotografie di un evento (a favore dei soggetti e non per scopi pubblicitari o di promozione del fotografo) sono più che lecite e gradite, ad esempio un po' più di vita e la correzione di smorfie, occhi rossi ed altro dalle foto di un servizio fotografico per un matrimonio, saranno sempre gradite e lecie.

grazie tante per le vostre risposte, spero che in questa discussione ci possano essere tanti interventi di confronto e riflessione...grazie ancora

mi pare che stirkoff e frarondo abbiano centrato bene tutti i punti principali del problema, fornendo le risposte più sensate. quindi voglio solo ritornare su due punti già accenntai, per sottolineare alcune cose che mi premono:
1) la correzione di imperfezioni, dice frarondo è lecita, sia di quelle che derivano dai nostri limiti, sia - e soprattutto - da quelle che derivano dai limiti del nostro materiale. e qui mi aggancio alla discussione fatta sul forum sulla qualità delle stampe delle "foto vacanza": togliere pelucchi e granelli di polvere depositatisi sul sensore, aggiustare contrasto, luminosità e saturazione mi semra il minimo per migliorare la qualità delle proprie stampe "domestiche". Tali ritocchi, secondo me, sono leciti anche in caso di foto destinate a esposizioni e concorsi, purché la foto sia consegnata in stampa.
2) fotomontaggi e modificazioni più radicali sono necessarie per vari usi professionali (matrimoni, grafica pubblicitaria, ecc.), ma - come dice frarondo - andrebbero escluse da stampe inviate a concorsi, a meno che non siano esplicitamente ammessi. ma siamo sicuri che tutti lo facciano e che le giurie siano in grado di avvedersi di eventuali "trucchi" ben fatti?
- concordo con stirkoff sulla qualità artistica e sulla stereotipizzazione dei gusti dovuta alla comunicazione pubblicitaria. certo, anche per ottenere pregevoli risultati artistici la qualità tecnica della foto può (non dico: "deve") essere necessaria. anche in questo caso io ammetterei quel tipo di ritocchi che, tutto sommato, non sono molto differenti da quelli ottenibili nella tradizionale camera oscura (contrasto, esposizione, bruciature, eliminazione di graffi e impurità, ecc.).

Ciao a tutte/i.

Visto che in tanti qua dentro hanno una formazione specifica nel campo della fotografia mi piacerebbe sapere che ne pensano..insomma artemisia, niquette e tutti gli altri fateci sapere!

Io penso che, se parliamo d'arte fotografica, sia lecito qualsiasi esperimento che possa apportare delle novità. Eppoi che si tratti di uno scatto in cui abbiamo usato un filtro (vecchio modo di ottenere immagini modificate nella luce e nei colori), che si tratti di controllare le stesse luci, colori, dominanti etc. con un mezzo come Photoshop (tra l'altro nell'era digitale) cosa cambia?. Per quanto riguarda il reinquadrare e pulire un'immagine da eventuali dettagli che disturbano, queste operazioni sono sempre state fatte da tutti i fotografi che sviluppano e stampano in camera oscura. Il ritocco fotografico si faceva con i pennelli, o sbaglio? Quindi se posso dire la mia, l'invenzione del digitale è stata, soprattutto per noi amatori, una GRANDE invenzione.

Ma sicuramente con Photoshop "tutti" sono capaci di ottenere splendide foto dal punto vista tecnico,ma dal mio punto di vista la fotografia non e' solo tecnica,e' bensi' un' arte complessa,e la bellezza di una foto sta nella capacita' dell' artista di catturare una immagine,e questo non si impara da un giorno all'altro,e sopratutto e fonte del talento.Nessun programma puo' eguagliare questo.Andrea