MOSTRE
Il mondo nuovo
Dove: CsfAdams Roma
Quando: dal 20 marzo 2020
IL MONDO NUOVO
La prima personale di Roberta Marsigli
A cura di Gabriele Agostini e Luisa Briganti
Dal 20 marzo al 10 aprile 2020
presso gli spazi del Centro Sperimentale di Fotografia per Kromart Gallery
Vernissage Venerdì 20 marzo ore 19,00
ingresso libero
Sarà presente l’autrice
“Anthropos sollevò la testa dalle ossa fumanti
E cominciò a giocare il gioco di diventare uomo”
“Il Mondo Nuovo” è un progetto che si appropria di dinamiche surreali mettendo in atto un processo di astrazione dal tangibile per spostarsi in un intra-mondo abitato da una piccola società tribale.
Mondo Nuovo in effetti è un ossimoro, ed è quanto di più lontano ci sia dal racconto di Huxley, si discosta nettamente da quella idea di cultura, di sterile perfezione e di privazione dell’emozione ottenuti dall’eugenetica ed il soma.
È una ricerca del sé, nella pienezza delle sue contraddizioni. È un mondo surreale, in cui i soggetti mutano forma ogni volta che cambiano gli occhi che li osservano.
In questo scenario una figura primordiale, Anthropos, si affaccia al mondo, lo scruta, e interrogando se stesso pone il primo segno sulla pietra.
Inizia così una danza animata da uomini ancorati alla polvere e spettri sospesi nella nebbia.
Sulla pietra viene segnato il loro passaggio, un dialogo che prorompe in rito, uno scambio dove volti trasfigurano appropriandosi di sembianze ferine, i corpi diventano varchi per la conoscenza e la vita, le essenze conquistano forma, gli uomini alzano la testa al cielo mentre gli spiriti affondano le dita nel fango.
Sono ombra e luce che si fondono. L’ombra è presenza, la luce pensiero.
Nulla si lascia al caso, tutto si lascia al caos.
Le orme tracciate sono segno che si trasforma in simbolo, rispondendo alla primigenia domanda di Anthropos.
Il Mondo Nuovo è nato. Ancora una volta.
La galleria sarà aperta tutti i giorni dalle 16,00 alle 20,00
La mattina e il sabato su appuntamento
Per informazioni CsfAdams - Luisa Briganti
Roma Via Biagio Pallai 12
Tel. 06,5344428 - 338.5785977
https://www.csfadams.it/novit%C3%A0/il-mondo-nuovo-roberta-marsigli
http://www.kromart.it/il-nuovo-mondo-roberta-marsigli/
Liv Schulman. A Plus A Gallery
Dove: Venezia
Quando: 18.01.2020
La prima mostra personale in Italia della video artista argentina Liv Schulman, vincitrice del Prix Fondation d'entreprise Ricard, inaugura la stagione espositiva 2020 della Galleria A plus A.
All’origine dei video e delle performance della Schulman troviamo sempre la parola scritta e il dialogo espresso dai suoi protagonisti, attori professionisti e amatoriali, mentre camminano nel centro di una città affollata o in un sobborgo abbandonato, affrontando così apertamente lo spettatore.
Nei monologhi e dialoghi filmati dall’artista le parole e i gesti (proprio così come l'emoji ''woozy face'' scelta dall'artista per il titolo) mostrano l’effetto devastante che economie materiali e immateriali hanno su tutti noi, ma anche suggeriscono le strategie di sopravvivenza sviluppate dai protagonisti.
Post-colonialismo, estetica, economia, finanza, politica, psicologia e sessualità creano nei video di Schulman quella che si potrebbe chiamare una subconscia consapevolezza internazionale del capitalismo avanzato. Non importa in quale lingua si parli nel video - danese, inglese, francese, ebraico spagnolo - ciò che conta è che la parola e il gesto svelano sempre più di quanto i protagonisti vorrebbero ammettere. In Polis-Polis (2018) alcuni ufficiali di polizia svedesi discutono sulle loro uniformi, sulla loro sessualità, su religione e lavoro.
L’Obstruction (2018) si presenta come un discorso educativo - in francese - in un luogo pubblico in mezzo alla strada in cui il personaggio centrale vorrebbe affrontare il grande pubblico mentre in realtà ha delle evidenti difficoltà a rapportarsi anche a una sola persona.
In mostra anche il video Le Goubernement: sei episodi sulla storia e il lavoro di artiste, lesbiche, queer e trans che hanno vissuto a Parigi tra il 1910 e il 1980. Gli episodi attraversano 70 anni di storia raccontando le vicissitudini di donne che sono state cancellate dalla grande narrativa del ventesimo secolo. Attraverso un fittizio revisionismo storico Le Goubernement mette in discussione le narrative ufficiali scritte dai vincitori della storia.
Liv Schulman (1985) è nata e cresciuta a Buenos Aires, Argentina. Vive e lavora a Parigi. Ha Studiato Art Practice and Art Writing presso l’ENSAPC di Paris-Cergy, alla Goldsmiths University of London, e alla Lyon Post-Diploma. Nel 2018 ha vinto il Prix Fondation d'entreprise Ricard, consegnato in occasione della mostra The Twentieth Fondation d’entreprise Ricard Prize, curato da Neïl Beloufa a Settembre 2018.
Il suo lavoro è stato esposto presso Schirn Kunsthalle Frankfurt (2019), Centre Pompidou Paris (2019), Ricard Foundation (2018), Reina Sofia, Madrid (2018), Friche Belle de Mai, Marseille (2018), Galerie Noisy-le-Sec (2017), Sixty Eight art Institute, Copenhagen (2017) e Biennale de Rennes (2016). Liv Schulman è assegnataria del Cité internationale des arts Visual Arts Committees e del 2018 Ricard Corporate Foundation Award.
Gli ospiti potranno degustare un calice di Quorum Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Extra Dry gentilmente offerto da Perlage Winery – Le BioBollicine dal 1985.
Liv Schulman
Dove: A plus A Gallery, Venezia
Quando: 18.01.2020 - 18.01.2020
La prima mostra personale in Italia della video artista argentina Liv Schulman, vincitrice del Prix Fondation d'entreprise Ricard, inaugura la stagione espositiva 2020 della Galleria A plus A.
All’origine dei video e delle performance della Schulman troviamo sempre la parola scritta e il dialogo espresso dai suoi protagonisti, attori professionisti e amatoriali, mentre camminano nel centro di una città affollata o in un sobborgo abbandonato, affrontando così apertamente lo spettatore.
Nei monologhi e dialoghi filmati dall’artista le parole e i gesti (proprio così come l'emoji ''woozy face'' scelta dall'artista per il titolo) mostrano l’effetto devastante che economie materiali e immateriali hanno su tutti noi, ma anche suggeriscono le strategie di sopravvivenza sviluppate dai protagonisti.
Post-colonialismo, estetica, economia, finanza, politica, psicologia e sessualità creano nei video di Schulman quella che si potrebbe chiamare una subconscia consapevolezza internazionale del capitalismo avanzato. Non importa in quale lingua si parli nel video - danese, inglese, francese, ebraico spagnolo - ciò che conta è che la parola e il gesto svelano sempre più di quanto i protagonisti vorrebbero ammettere. In Polis-Polis (2018) alcuni ufficiali di polizia svedesi discutono sulle loro uniformi, sulla loro sessualità, su religione e lavoro.
L’Obstruc¬tion (2018) si presenta come un discorso educativo - in francese - in un luogo pubblico in mezzo alla strada in cui il personaggio centrale vorrebbe affrontare il grande pubblico mentre in realtà ha delle evidenti difficoltà a rapportarsi anche a una sola persona.
In mostra anche il video Le Goubernement: sei episodi sulla storia e il lavoro di artiste, lesbiche, queer e trans che hanno vissuto a Parigi tra il 1910 e il 1980. Gli episodi attraversano 70 anni di storia raccontando le vicissitudini di donne che sono state cancellate dalla grande narrativa del ventesimo secolo. Attraverso un fittizio revisionismo storico Le Goubernement mette in discussione le narrative ufficiali scritte dai vincitori della storia.
Liv Schulman (1985) è nata e cresciuta a Buenos Aires, Argentina. Vive e lavora a Parigi. Ha Studiato Art Practice and Art Writing presso l’ENSAPC di Paris-Cergy, alla Goldsmiths University of London, e alla Lyon Post-Diploma. Nel 2018 ha vinto il Prix Fondation d'entreprise Ricard, consegnato in occasione della mostra The Twentieth Fondation d’entreprise Ricard Prize, curato da Neïl Beloufa a Settembre 2018.
Il suo lavoro è stato esposto presso Schirn Kunsthalle Frankfurt (2019), Centre Pompidou Paris (2019), Ricard Foundation (2018), Reina Sofia, Madrid (2018), Friche Belle de Mai, Marseille (2018), Galerie Noisy-le-Sec (2017), Sixty Eight art Institute, Copenhagen (2017) e Biennale de Rennes (2016). Liv Schulman è assegnataria del Cité internationale des arts Visual Arts Committees e del 2018 Ricard Corporate Foundation Award.
Gli ospiti potranno degustare un calice di Quorum Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Extra Dry gentilmente offerto da Perlage Winery – Le BioBollicine dal 1985.
ArteGenova 2020
Dove: Fiere di Genova
Quando: 14/02/2020 - 17/02/2020
ArteGenova 2020, XVI edizione, in programma dal 14 al 17 febbraio 2020 con inaugurazione su invito giovedì 13 febbraio alle ore 18.00.
Nella scorsa edizione si sono visti in Fiera a Genova esperti del settore, collezionisti, appassionati e semplici curiosi, a conferma della doppia vocazione di ArteGenova, appuntamento irrinunciabile per chi vuole investire nell’arte, ma anche grande manifestazione di pubblico che ogni anno contribuisce ad avvinare migliaia di visitatori ai “grandi” dell’Arte Moderna e Contemporanea. Altissimo il livello dei circa cento espositori che hanno proposto ai visitatori una selezione raffinatissima di opere dai primi del Novecento fino ai giorni nostri. Chi è accorso in fiera ha avuto così l’opportunità di ammirare opere uniche riunite tutte insieme per l’occasione, alcune dall’inestimabile valore museale.
Notevole successo ha riscosso il Contemporary Art Talent Show, la sezione dedicata all’arte accessibile sotto i 5000 euro, quest’anno giunto alla sua ottava edizione, che ha richiamato in fiera un cospicuo numero di espositori provenienti non solo dal territorio ligure. L’incremento qualitativo e quantitativo della sezione dedicata alle giovani proposte è un dato significativo di per sé poiché riflette la fiducia che i nuovi talenti dell’arte contemporanea ripongono in un evento che si solidifica anno dopo anno.
ArteGenova si conferma dunque, per il 16esimo anno consecutivo, l’evento leader nel Nord Ovest legato all’economia e al collezionismo dell’Arte Moderna e Contemporanea, un appuntamento che anche nel 2020 verrà ospitato nello spettacolare padiglione Blu, lo scenario ideale per ospitare una manifestazione che coniuga bellezza e innovazione.
Seguici su:
www.artegenova.com
FACEBOOK: @artegenova
INSTAGRAM: @artegenova
la Napoli velata
Dove: Napoli
Quando: 26/10/2019 - 07/01/2020
La Napoli Velata
opere di Oreste Pipolo
"Il vero mondo si nasconde agli occhi dell'uomo. Il mondo vero si trova dietro a un velo" Oreste Pipolo
Nella giornata di Sabato 26 Ottobre 2019 alle ore 11.00, presso La Scala della Misericordia, verrà inaugurata la mostra di Oreste Pipolo “La Napoli Velata”. Le Opere saranno installate lungo lo scalone principale fino al I° piano della Quadreria nel Salone delle Assemblee.
Durata dell'esposizione dal 27 ottobre 2019 al 7 gennaio 2020
L'esposizione è organizzata dall’Associazione Connessioni Culture Contemporanee - Oreste Pipolo – Kromia
La mostra è accompagnata dalla pubblicazione del catalogo che Il Pio Monte della Misericordia
Indirizzo: Pio Monte della Misericordia Via dei Tribunali 253, Napoli
Orari: Tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00 – domenica dalle 9.00 alle 14.30. Ultimo ingresso consentito 30 minuti prima della chiusura.
Per info: Giovanni Mangiacapra tel. 3922654131 artegiovanni55@virgilio.it
Miriam Pipolo tel. 3336327907 info@orestepipolo.it
Deriva - Giovanni Alfano
Dove: Monsampolo del Tronto
Quando: 06/10/2019
La Sala Ipogei “Galleria Marconi”, sabato 5 ottobre 2019 alle 17.00, presenta “Deriva”, personale che espone le opere di Giovanni Alfano. La mostra, a cura di Nikla Cingolani, è organizzata dal Comune di Monsampolo del Tronto da Galleria Marconi e da Marche Centro d'Arte.
Durante la mostra sarà possibile vedere anche le opere scultoree di Franco Anzelmo e Josephine Sassu.
La mostra si conclude il 30 novembre 2019.
L'iniziativa rientra nello sviluppo del progetto del Sistema Museale Piceno teso alla valorizzazione del più vasto comprensorio comunale ed in particolare del vecchio incasato, dei suoi musei e della rete dei 58 musei del territorio piceno sostenuta dal BIM Tronto.
Sala Ipogei “Galleria Marconi”, che si trova in via Fratelli Kennedy nel borgo di Monsampolo del Tronto, nasce come ideale prosecuzione dell’esperienza ventennale della Galleria Marconi di Cupra Marittima, e per non disperdere la qualità della ricerca artistica e culturale portata avanti in tanti anni di lavoro del suo direttore artistico Franco Marconi.
Deriva, possente metafora di fallimento, è il titolo che l’artista ha scelto per questa mostra dal percorso espositivo diviso in due tappe, Sala Ipogei e Museo della Cripta, accumunate da un’attenzione nei confronti del presente ma capaci di collocarsi in un tempo indefinito. La cupa visione di un mondo alla deriva, ormai inflitto dalla divisione e disuguaglianza, spinge all’idea del naufrago che con coraggio si lascia trasportare dalle correnti cercando però di orientarle, di influenzare il proprio destino ed essere capace di rimanere in piedi nonostante la difficoltà di contrastare le forze che lo governano. Il tutto è ammorbidito dalla bellezza della sua pittura monocromatica, rigorosa e cristallina. Come scrive Nikla Cingolani nel testo critico Dal Pelago alla riva “Il colore è presente senza esserlo. I suoi dipinti oscillano tra il disegno e la tecnica preliminare della pittura. Il risultato è un’opera finita, indipendente, con il netto richiamo alla tradizione pittorica realista del passato, ma aperta alle riflessioni più contemporanee legate all’attuale ricerca psicologica; un’indagine portata avanti con l’intelligenza di chi possiede uno spirito critico partecipe e consapevole delle dinamiche sociali […] Alfano sviluppa la propria ricerca attraverso la sperimentazione dei più svariati mezzi espressivi, passando dalla pittura al disegno, alla fotografia.
Di grande portata emotiva e spirituale sono le light box dove i personaggi con il viso coperto dalle mani e lontano dall’incontro di sguardi, sono connessi con il loro io interiore. Al sicuro da un'esperienza condivisa emanano una luce di qualcosa che non conosciamo. Lo spettacolo dell’installazione sta nell’atmosfera misteriosa capace di produrre il silenzio, una pausa luminosa in un mondo sempre più assordante dove è sempre più difficile trovarsi. Con il silenzio si può cercare di capire il modo senza sentirsi separato da esso. È luce di resistenza come quella delle lucciole, per dirla alla Pasolini, che cercano di sopravvivere nel superare le pericolose mutazioni politiche, antropologiche e ambientali. Sta a noi cercare nell’ombra queste luci autentiche che guidano e danno una speranza come la luce dell'arte capace ancora di suscitare emozioni, stupore e meraviglia.”
“Deriva è il terzo appuntamento che è ospitato dentro Sala Ipogei “Galleria Marconi”. Voglio ringraziare ancora una volta il sostegno e la fiducia del Comune di Monsampolo del Tronto, del Sindaco Massimo Narcisi e di Mario Plebani, di Marche Centro d’Arte e di Lino Rosetti, insostituibile nella sua attività e come amico. Proporre Arte Contemporanea è una scelta difficile, ma continuo ancora a credere che solo l’arte e la cultura possano salvarci, perché sono l’espressione, forse più alta, dell’umanità, in grado di contrastare l’imbarbarimento di questo tempo.” (Franco Marconi)
Deriva
Info e Contatti
artisti: Giovanni Alfano
curatrice: Nikla Cingolani
comunicazione: Dario Ciferri
fotografia: Catia Panciera
allestimenti: Pasquale Fanelli – Sabatino Polce
dal 5 ottobre al 30 novembre 2019
Punto informativo, e prenotazioni Museo della cripta Chiesa Maria Ss. Assunta Tel.3771500858
Spazi Ipogei Galleria Marconi
Via Fratelli Kennedy
63077 Monsampolo del Tronto
web http://galleriamarconi.it/ - http://marchecentrodarte.it
e-mail galleriamarconi@outlook.it
Facebook http://www.facebook.com/galleriamarconi
Palcoscenico di Paolo Cencioni
Dove: Le Tartarughe Eat & Drink Roma
Quando: Dal 3 ottobre al 15 novembre
Inaugura giovedì 3 ottobre Palcoscenico, la personale interamente dedicata alla città di Roma del fotografo di scena Paolo Cencioni. La mostra, realizzata in collaborazione con la Takeawaygallery presso Le Tartarughe Eat & Drink, e visibile fino al 15 novembre, è un lungo percorso creato cucendo insieme venti storie, venti immagini inedite e in bianco e nero catturate dalla sua inseparabile Leica.
Distanziandosi dalla confusione e dai luoghi di maggior afflusso turistico, Cencioni si inoltra in quella ricca scenografia fatta di quotidiano e persone, fusi con il patrimonio artistico e uniti da una luce magica. Facendo ricorso a uno “scatto di pancia”, in stile vintage, e passando inosservato, con un approccio documentarista, coglie tutta l’autenticità di un istante. Il suo occhio cattura un’altra Roma, più umana, rifugio per alcuni, oasi di tranquillità per altri. Così gli spazi e le cose, nella scena, acquistano un fascino senza tempo o di un tempo che fu. È una piccola grande capitale, che piace tanto al fotografo, per nulla sparita, intima; fugace spettacolo per pochi fortunati, un vero e proprio Palcoscenico eterno a cielo aperto.
Non è un caso, poi, che abbia scelto Piazza Mattei per esporre il suo progetto, tra gli angoli di principale fascino del centro.
Paolo Cencioni nasce a Roma il 9 maggio 1978. All’inizio si interessa alla fotografia sportiva e alla documentazione di eventi della movida capitolina. In un secondo momento perfeziona la propria tecnica seguendo i corsi presso Officine Fotografiche, con Luigi Orru e il fotogiornalista Gaetano de Filippo, e la Leica Akademie di Andrea Boccalini Jr, dove si innamora della Leica e dei ritratti Jazz in monocromatico. Attualmente Paolo è fotografo di scena e ritrattista. Ha da poco seguito gli eventi culturali dell’Estate Romana, dalla Pirandelliana di Marcello Amici alla Plautina di Sergio Ammirata, incluso il ricco programma del festival Jazz del Celimontana Village.
PALCOSCENICO
Mostra fotografica di Paolo Cencioni
Le Tartarughe Eat & Drink, Piazza Mattei 7/8, Roma
Inaugurazione: giovedì 3 ottobre ore 19:00
Da giovedì 3 ottobre al 15 novembre 2019
Orari: dal lunedì alla domenica ore 15.00-23.00
Ingresso gratuito
La mostra rientra nella RAW Rome Art Week
Contatti: takeawaygallery@gmail.com
Tel. 06 6476 0520
Colori, Materie, Segni
Dove: Galleria Gard - Roma
Quando: 05/10/2019 - 19/10/2019
COLORI, MATERIE, SEGNI
esposizione collettiva di arte contemporanea
un progetto di Marina Zatta per
Soqquadro
dal 5 al 19 ottobre 2019
Galleria Gard - Roma
Inaugurazione 5 ottobre ore 18.30
12 ottobre alle ore 17.30 "dal Tatto all'Arte"
presentazione dei progetti di Ass. Museum ONLUS e del gruppo di scultrici Mano Sapiens
evento inserito nella programmazione della
Giornata del Contemporaneo A.M.A.C.I.
(Ass. Musei di Arte Contemporanea Italiani)
ARTISTI: Stefano Amici, Noemi Aversa, Francesca Bianchi, Antonella Bretschneider, Lucilla D'Antilio, Silvano Debernardi, Rosella Frittelli, Lorenzo Pompeo Lombardo, Marina Loreti, Sonia Mazzoli, Andrea Mercedes Melocco, Tina Migliaccio, Clementina Penna, Simona Sarti, Giovanni Scaglione, Angela Scappaticci, Anna Maria Tani, Norberto Tedesco, Simona Vitello.
Colori, Materie, Segni è una mostra che esplora l’utilizzo dei principali strumenti concettuali del lavoro artistico, esplorandone i più disparati linguaggi e lasciando piena libertà agli artisti di esprimersi nella maniera che per loro sia la più rappresentativa.
Il progetto di questa mostra prevede la suddivisione degli artisti in tre grandi categorie, il Colore, la Materia, il Segno, nelle quali le opere sono inserite da Marina Zatta e Sonia Mazzoli, per osservare e riflettere su come nell'arte si possa lavorare su diversi binari a seconda dell’esigenza che l’artista esprime con il suo lavoro.
È una esplorazione del fare artistico che non preclude nessuna tecnica: la pittura può essere declinata con la materia, così come la scultura può giocare con la luce sfiorando il colore e la fotografia narrarsi attraverso il segno: nessuna tecnica si rivela estranea all'utilizzo di questi essenziali strumenti creativi.
Gard è una storica galleria aperta negli anni ’90 che ha nel tempo progettato centinaia di eventi e mostre d’arte ospitando nel tempo più di 500 artisti. Situata al centro di Roma, nel quartiere Ostiense, un luogo cittadino molto visitato turisticamente grazie alla presenza del sito archeologico della Piramide Cestia, del Cimitero Acattolico in cui sono sepolti molte personalità della Storia e della Cultura Internazionale e della Centrale Montemartini, spazio industriale adibito a Museo Archeologico.
Soqquadro è un'associazione culturale che nasce nell'ottobre del 2000 e da allora ad oggi ha realizzato più di 150 mostre in spazi pubblici e privati, in Italia e all'Estero, collaborando con circa 500 artisti, pittori, scultori, fotografi, video artisti, performer, designer e partecipa tutti gli anni alla Giornata del Contemporaneo fin dalla prima edizione promuovendo eventi espositivi di grande prestigio.
L’Associazione di Volontariato Museum, costituita a Roma nel 1994 consociata con l’UIC (Unione Italiana Ciechi), è da anni impegnata nella diffusione, presso i disabili, del ricco patrimonio culturale italiano, ancora oggi difficilmente fruibile da parte di questa categoria di cittadini. MUSEUM si prodiga nella promozione umana e culturale dei disabili attraverso la fruizione dei Beni Artistici, spesso a loro difficilmente accessibili.
Mano Sapiens è un gruppo costituito da cinque valide scultrici non vedenti. La loro poetica è legata all'idea delle Mani come elemento capace di vedere e creare. La mano nell'evoluzione dell’Homo Sapiens è il fattore distintivo rispetto agli altri esseri viventi, la stessa mano sapiente diviene protagonista quando una persona perde l’uso della vista.
DURATA: dal 5 al 19 ottobre 2019
INAUGURAZIONE: sabato 5 ottobre ore 18.30
EVENTO: sabato 12 ottobre ore 17.30 "dal Tatto all'Arte" a cura di Museum e Mano Sapiens
LUOGO: Galleria Gard - Via dei Conciatorti 3/i - Roma (zona Piramide)
ORARI: dal martedì al sabato 16.30/19.00 - domenica e lunedì chiuso
CURATRICI: Sonia Mazzoli e Marina Zatta
INFO: ass.soqquadro@gmail.com - soniagard@gmail.com
WEB: http://www.soqquadroarte.it/ - http://associazionesoqquadro.wordpress.com/
SOCIAL: https://www.facebook.com/pages/Associazione-Culturale-Soqquadro/
https://www.facebook.com/groups/185759801297/
Paola Agosti - Cronache e legg
Dove: s.t. foto libreria galleria
Quando: 01 10 2019 - 16 11 2019
Paola Agosti
Cronache e leggende
a cura di Matteo Di Castro
martedì 1 ottobre, ore 18:00
fino al 16 novembre 2019
s.t. foto libreria galleria
Via Bartolomeo d'Alviano, 2/A Roma
s.t. foto libreria galleria festeggia i cinquant’anni di carriera di Paola Agosti con una mostra intitolata Cronache e leggende, a cura di Matteo Di Castro, che inaugura martedì 1 ottobre.
Negli stessi giorni, la fotografa è tra le protagoniste della settima edizione di Castelnuovo Fotografia, il festival che si svolge a Castelnuovo di Porto (Roma). Qui, dal 28 settembre al 6 ottobre, è in programma El Paraíso: entrada provisoria: una selezione delle foto realizzate trent’anni fa in Argentina, nelle terre popolate dagli emigranti italiani (in particolare piemontesi) sin dalla seconda metà dell’Ottocento.
Nata nel 1947 a Torino, trasferitasi a Roma a ventuno anni, è proprio nel 1969 che Paola Agosti inizia il suo percorso professionale di fotoreporter, un percorso che la porterà a seguire e documentare gli accadimenti del suo tempo, in Italia e nel mondo, ma anche a mettere a fuoco ciò che vive fuori dalla scena dell’attualità.
Di questo lungo e intenso itinerario professionale la mostra da s.t. foto libreria galleria intende restituirci solo le tappe salienti, puntando su un nucleo ristretto di scatti: cinquanta immagini in bianco e nero che testimoniano le cronache e le leggende di mezzo secolo di lavoro della fotografa.
Dovere di cronaca, per Paola Agosti, sin dai primi anni Settanta, significa innanzitutto essere presente là dove si manifestano i grandi conflitti politici e sociali, le lotte e le speranze di riscatto dei più deboli: gli operai torinesi in sciopero e le femministe romane che aprono la Casa delle donne; Il Sud America che resiste all’egemonia degli Stati Uniti e l’Africa che deve ancora liberarsi dai domini coloniali europei.
Significa poi, naturalmente, puntare l’obiettivo verso le figure più rappresentative e carismatiche di quei conflitti: i leader dei partiti di sinistra, delle associazioni sindacali, dei movimenti per i diritti civili.
Paola Agosti dimostra però da subito anche una vocazione a intercettare e ritrarre altri attori della vita pubblica, i protagonisti della scena artistica e culturale. In uno dei suoi primi scatti, nel 1969, coglie col flash la imponente sagoma di Orson Welles che si staglia nel buio, a Roma, fuori dal teatro Sistina; e nel 1972 riesce a immortalare un’altra star internazionale di passaggio nella capitale, Andy Warhol.
Negli anni seguenti avrà occasione di fotografare diverse altre “leggende viventi” del mondo della cultura: dalla Yourcenar alla Gordimer, da Borges a Garcia Marquez, da De Chirico a Fellini.
Ma le leggende di Paola Agosti sono poi tutt’altro; sono le sue stesse immagini, che anche quando nate con l’obiettivo di documentare una realtà presente risuonano oggi come affabulazioni ammalianti.
Un passaggio cruciale nella parabola professionale e creativa della fotografa è rappresentato dalla lettura de Il mondo dei vinti: il libro di Nuto Revelli, pubblicato nel 1977, che racconta la vita dei contadini e dei montanari delle valli cuneesi attraverso le loro testimonianze dirette. Paola Agosti ha trent’anni e da dieci ha lasciato Torino quando torna in Piemonte, nei luoghi e tra le persone incrociati e narrati da Revelli, per provare a tradurre in immagine quegli scenari e quell’umanità. Si avventura dunque in un territorio dove i confini tra presente e passato, attualità sociale e memoria culturale, sono più sfumati e riesce a sua volta a dare forma di racconto a questa stratificazione del reale.
E’ proprio soprattutto a partire da questa esperienza, dall’incontro partecipato con quel mondo di ieri, che la fotografia di Paola Agosti può essere riletta anche sotto il segno della leggenda.
In mostra sono esposti, oltre alle fotografie (stampe vintage e stampe analogiche moderne in tiratura limitata), anche i libri e i cataloghi delle mostre realizzate nel corso degli anni.
E i titoli di alcune di queste pubblicazioni consentono di ripercorrere i progetti più significativi sviluppati dalla fotografa, a cominciare da quello edito da Savelli nel 1976: Riprendiamoci la vita. Immagini del movimento delle donne.
Dopo aver seguito e documentato le battaglie femministe, Paola Agosti volge il suo sguardo su un mondo che appare già sconfitto: Immagine del “mondo dei vinti” (1978), come si è detto, propone la “traduzione” visiva della ricerca di Nuto Revelli. A un villaggio del cuneese, fotografato in questo caso a colori, è dedicato anche il libro San Magno fa prest (1981), con un testo di Saverio Tutino.
Anche nel decennio successivo, le donne si rivelano un soggetto non occasionale nel lavoro di Paola Agosti.
La donna è la macchina (1983) è probabilmente il primo progetto sul lavoro femminile in fabbrica realizzato da una fotoreporter italiana. Parallelamente, Paola Agosti inizia a ritrarre con continuità le autrici più significative della scena letteraria italiana. Nel 1984 presenta a Roma, nell’ambito della manifestazione Firmato donna, un corpus di cinquantasei ritratti, alcuni dei quali confluiscono poi nel libro di Sandra Petrignani Le signore della scrittura.
Intraprende quindi una ricerca sul mondo degli emigranti piemontesi in Argentina, il cui primo esito è la mostra Dal Piemonte al Rio de la Plata. Immagini di emigrazione (1988). Quello stesso anno, il tema si sviluppa in una più articolata ricerca storico-iconografica, che la vede impegnata anche come curatrice: L'Italia Fuori d'Italia. Immagini di emigrazione. Solo molti anni dopo, le immagini più significative scattate lungo le strade della “Pampa gringa” verranno pubblicate nel volume El Paraíso: entrada provisoria.
Nel frattempo, sempre nel 1988, per la prima edizione del Salone del libro di Torino, Paola Agosti promuove un progetto in cui coinvolge altri cinque fotografi italiani: Volto d’autore. Novanta scrittori fotografati da Paola Agosti, Letizia Battaglia, Giovanna Borgese, Fausto Giaccone, Ferdinando Scianna, Franco Zecchin.
Negli anni seguenti, insieme alla stessa Giovanna Borgese, matura l’idea di proseguire questo lavoro oltre i confini nazionali e oltre la scena letteraria, di comporre un ritratto con i volti e le voci dei “grandi vecchi” della cultura europea del Novecento: filosofi, letterati, artisti, scienziati, musicisti, cineasti, che hanno attraversato quel secolo breve (come lo ha chiamato lo storico Eric Hobsbawm) che sta per concludersi.
Il risultato di questa ricerca è il libro Mi pare un secolo. Ritratti e parole di centosei protagonisti del Novecento, pubblicato da Einaudi nel 1992.
La collaborazione tra le due fotografe prosegue sotto il segno del dialogo tra immagine e testo, memoria visiva e testimonianza scritta. Nel 1996 curano un volume in cui ottantadue personaggi della cultura italiana si raccontano a partire da una foto di loro bambini: C’era una volta un bambino. Ritratti e autoritratti d’infanzia.
Paola Agosti ha continuato a coltivare questo filone, curando altri volumi in cui le memorie familiari, le immagini individuali, consentono di rivisitare la storia culturale e sociale del Novecento.
Ha proseguito inoltre il lavoro sul suo stesso archivio fotografico (che consta di circa 350.000 fotogrammi), da cui sono scaturiti nuovi progetti espositivi ed editoriali.
Tra questi ultimi va senz’altro ricordato Caro cane (1997), che raccoglie alcuni degli scatti che la fotografa, nel corso dei suoi numerosi viaggi in Italia e nel mondo, ha dedicato all’animale prediletto. Se gatti e cani hanno talvolta un ruolo di spalla nei ritratti di cui sono protagonisti gli umani, in altri casi dimostrano di saper reggere autonomamente la scena.
E vale infine la pena citare Il destino era già lì (2011), una ulteriore raccolta di immagini sul “mondo dei vinti”, sul suo versante femminile, su quelle donne di cui lo stesso Nuto Revelli aveva raccolto le voci in L’anello forte.
s.t. foto libreria galleria
Via Bartolomeo d’Alviano, 2/A
Roma 00176
+39 3384094647
info@stsenzatitolo.it
www.stsenzatitolo.it
apertura al pubblico su appuntamento
Anecdotes on Origin
Dove: Venezia
Quando: 03/09/2019-16/11/2019
Anecdotes on Origin è l’emblematico titolo della mostra che si inaugura sabato 31 agosto 2019, alle ore 18:00 presso la galleria A plus A; risultato di uno lungo lavoro di studio svolto dai curatori della School for Curatorial Studies Venice, e comprende lavori di artisti quali: Lea Cetera, Beth Collar, Jeschkelanger, Ella Littwitz, Arash Nassiri.
Anecdotes on Origin esplora un concetto permeabile come quello di origine, genesi di attività gnoseologiche e fonte di dubbi antropologici. La mostra, infatti, rintraccia nell’erosione di diversi concetti sovrani di origine delle prospettive diverse, che corrompono la predeterminazione dettata dal tempo e dalla storia.
A livello globale, da tempo immemore, la storia delle origini, insieme alla mitologia, crea una struttura di valori che viene utilizzata per navigare o interpretare l’esistenza nel suo sviluppo. Nonostante la trasparenza di questo costrutto sociale, l’umano intelletto risulta inconsciamente imprigionato all’interno di canali scolpiti sin dai primordi. Difficile è la rimozione dei pregiudizi creati dai miti della ripetizione dell’origine e nell’origine, in quanto instillati sovente attraverso la conquista e la violenza, in un moto che ne riproduce la struttura formale attraverso la ripetizione, mascherando nel contenuto lo scorrere del tempo.
La mitologia inerente l’origine pare imporre interpretazioni incapaci di affrontare deviazioni, imbrigliando così il libero arbitrio ed ogni libertà in un devastante cortocircuito.
L’intento della mostra è di cristallizzare alcune visioni d’origine, riflettendo su questioni come la geografia, la storia, l’identità e la società. Gli artisti selezionati concorrono a creare un dialogo che suggerisce prospettive diverse sul tema decontestualizzando oggettività, natura e biologia, cercando di smontare le percezioni della cultura.